FERÈCRATE (Atene, seconda metà  del sec. V a. C.).

Ferecrate visse ed operò in Atene nella seconda metà  del V secolo a.C..
Egli fu prima attore, poi autore di commedie di carattere e di costume, scritte con stile raffinato e una comicità  non volgare.
Vincitore nelle gare teatrali del 437 a.C., Ferecrate, a differenza dei suoi contemporanei (Cratino, Eupoli ed Aristofane), non abusò mai della satira politica, ma nelle sue commedie cercò di creare situazioni nuove, affrontando problemi sociali, religiosi ed artistici.
Della sua vasta produzione restano 17 (secondo alcuni studiosi 18 o 19) titoli (tra i quali "Selvaggi" e "Minatori") e 300 frammenti.
Famoso per l'inventiva negli intrecci delle sue commedie, Ferecrate si distinse anche per essere stato il primo ad introdurre l'intrigo amoroso e per l'invenzione di un nuovo verso, chiamato ferecrateo, utilizzato poi anche da Aristofane, da Euripide e da alcuni poeti latini.
Per la purezza della lingua, Ferecrate fu detto l'"atticissimo".

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