GNEO POMPEO MAGNO (106 a.C. - 48 a.C.)
Gneo Pompeo nacque nel 106 a.C.. Figlio di Pompeo Strabone, ereditò vasti latifondi nel Piceno. Grazie a questa ricchezza, egli arruolò ben tre legioni con le quali si mise al servizio del dittatore Lucio Cornelio Silla del quale, successivamente, sposò la figliastra. Il dittatore, anche in riconoscimento della sua lealtà , gli riconobbe il titolo di "Magno" che i suoi soldati gli avevano decretato sul campo.
Morto Silla, Pompeo si avvicinò al partito senatorio e combatté contro M. Emilio Lepido. Investito di autorità proconsolare, fu poi inviato in Spagna per combattere contro il mariano Sartorio. Sconfitto il suo avversario, nel 71 a.C., di ritorno dalla Spagna, insieme a Crasso, sconfigge lo schiavo ribelle Spartaco ed ottenne il consolato.
Nel 67 a.C., con un'azione rapidissima, in soli tre mesi allontanò definitivamente la minaccia dei pirati dal mare. L'anno successivo, nel 66 a.C., succedette a Lucullo nel comando della guerra contro Mitritade e la portò vittoriosamente a termine.
Nel 62 a.C. Pompeo rientrò in Italia. Per mantenere il potere si avvicinò a Giulio Cesare; con questi è con Licinio Crasso formò il "primo triunvirato".
Nel 55 a.C. fu console con Crasso. Durante il consolato promosse lo sviluppo edilizio e fece costruire il teatro a lui intitolato.
Morto Crasso, Pompeo passò dalla parte dell'oligarchia senatoriale e fronteggiò Giulio Cesare nella guerra civile che seguì. Sconfitto inopinatamente nella battaglia di Farsalo il 9 agosto del 48 a.C., Pompeo fuggì a Lesbo e poi si trasferì in Egitto alla corte di Tolomeo XIV sperando di averlo alleato contro Giulio Cesare.
Il 28 settembre dello stesso anno, in Egitto, però, Pompeo Magno fu assassinato dai sicari di Tolomeo che mandò la sua testa a Giulio Cesare.
editus ab
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Lavori in corso sul laboratorio
Gneo Pompeo nacque nel 106 a.C.. Figlio di Pompeo Strabone, ereditò vasti latifondi nel Piceno. Grazie a questa ricchezza, egli arruolò ben tre legioni con le quali si mise al servizio del dittatore Lucio Cornelio Silla del quale, successivamente, sposò la figliastra. Il dittatore, anche in riconoscimento della sua lealtà , gli riconobbe il titolo di "Magno" che i suoi soldati gli avevano decretato sul campo.
Morto Silla, Pompeo si avvicinò al partito senatorio e combatté contro M. Emilio Lepido. Investito di autorità proconsolare, fu poi inviato in Spagna per combattere contro il mariano Sartorio. Sconfitto il suo avversario, nel 71 a.C., di ritorno dalla Spagna, insieme a Crasso, sconfigge lo schiavo ribelle Spartaco ed ottenne il consolato.
Nel 67 a.C., con un'azione rapidissima, in soli tre mesi allontanò definitivamente la minaccia dei pirati dal mare. L'anno successivo, nel 66 a.C., succedette a Lucullo nel comando della guerra contro Mitritade e la portò vittoriosamente a termine.
Nel 62 a.C. Pompeo rientrò in Italia. Per mantenere il potere si avvicinò a Giulio Cesare; con questi è con Licinio Crasso formò il "primo triunvirato".
Nel 55 a.C. fu console con Crasso. Durante il consolato promosse lo sviluppo edilizio e fece costruire il teatro a lui intitolato.
Morto Crasso, Pompeo passò dalla parte dell'oligarchia senatoriale e fronteggiò Giulio Cesare nella guerra civile che seguì. Sconfitto inopinatamente nella battaglia di Farsalo il 9 agosto del 48 a.C., Pompeo fuggì a Lesbo e poi si trasferì in Egitto alla corte di Tolomeo XIV sperando di averlo alleato contro Giulio Cesare.
Il 28 settembre dello stesso anno, in Egitto, però, Pompeo Magno fu assassinato dai sicari di Tolomeo che mandò la sua testa a Giulio Cesare.
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