IL ROMANZO

Alla fine del II secolo fiorì anche un genere già  coltivato nell'antichità  e cioè il romanzo d'avventura e d'amore, che rispondeva al desiderio ed al piacere del favoleggiare che fu caratteristico del popolo greco. Il romanzo greco, chiariamo subito, non assomiglia a quello moderno; esso non ha pretese di manifestare o diffondere idee, concezioni o interpretazioni della vita umana, di problemi religiosi, della storia o dell'arte. I suoi personaggi e le sue trame sono sempre le stesse: due giovani di incredibile bellezze che si incontrano per caso, normalmente durante una cerimonia religiosa, e si innamorano improvvisamente; la loro separazione; peripezie e riabbraccio finale.

Tutti i romanzi sono uniformi ed hanno lo stesso schema: fino al loro incontro i protagonisti non sono mai stati innamorati, anzi non credevano all'amore e si sentivano superiori allo stesso, la passione sorge improvvisa e violenta (un colpo di fulmine, diremmo oggi) fin dal primo momento; le avventure a cui vanno incontro sono sempre le stesse; i viaggi per mare sono funestati da pirati, quelli per terra da briganti tra i quali c'è sempre quello di nobile lignaggio; la cattura dei due è un dato fisso, come lo sono i duelli dell'eroe e le insidie che subisce l'eroina. Un'altra caratteristica è che esso non è mai realistico. Non mancano naturalmente accenni alla vita reale: le feste religiose, ad esempio, erano davvero alcune delle poche occasioni di incontro per i giovani; ci sono descrizioni di vita quotidiana, di abitudini borghesi, di case, di giardini, ma il linguaggio ha un tono retorico, lontano dal dialogo reale. I luoghi nei quali si svolgono le avventure, poi, hanno i contorni della fantasia, lontani dalla realtà  pur avendo i i nomi geografici dell'oriente greco.

Il romanzo greco comincia a prendere vita già  nel I secolo a.C.. A questo periodo, infatti, appartiene l'anonimo Romanzo di Nino, scoperto nel 1893 da Ulrich Wilcken su alcuni frammenti papiracei.

Tra i suoi autori più rappresentativi troviamo ACHILLE TAZIO (Alessandria III - IV secolo) autore della "Storia di Leucippe e Clitofonte", un romanzo di avventure amorose in otto libri che presenta le situazioni tipiche del romanzo alessandrino: avventure, amore insidiato, trionfo della lealtà  e lieto fine. Achille Tazio, convertitosi in tarda età  al cristianesimo, ebbe grande diffusione nel Medioevo.

ELIODORO di Emesa (Siria III-IV Secolo), fu autore di un romanzo in 10 libri, "Le Etiopiche", che narra le avventure di Teogene e Cariclea, figlie del re di Etiopia. Nell'opera, che ebbe grande fortuna fino al XVII secolo, Eliodoro dimostra una grande abilità  narrativa ed una eccellente efficacia nelle descrizioni.

Caritone (Afrodisia I-II secolo) fu autore di un romanzo in 8 libri dal titolo "Le avventure di Cherea e Calliroe". In esso, oltre ad avventure ed amori tipici del genere, troviamo allusioni ad eventi storici (quali la spedizione ateniese in Sicilia) e citazioni omeriche.

Da ricordare poi anche Senofonte Efesio e Longo Sofista.

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